Solidarietà agli amici di Prato

Pubblichiamo il comunicato stampa degli amici di Fiab Prato in risposta a Patrizia Ovattoni  che in merito ad un progetto di piste ciclabili, ha affermato che si tratta di ““un progetto fatto su misura per richiedenti asilo e immigrati che si spostano di solito a piedi o in bicicletta.”
(vedi video di corriere.it)

Questa è la dichiarazione rilasciata dalla sig.ra Patrizia Ovattoni, segretaria provinciale della Lega a Prato. Ci rivolgiamo direttamente all’interessata: Cara Sig.ra Ovattoni, non siamo affatto d’accordo con la sua affermazione, oltretutto smentita da fatti reali in quanto molti cittadini pratesi usano frequentemente la bicicletta per le proprie attività quotidiane utilizzando anche i percorsi ciclabili esistenti. Noi, come associazione che li rappresenta, ne siamo testimoni. Oltretutto siamo meravigliati da tale affermazione, visto che molti suoi colleghi di partito che amministrano enti locali nel nord Italia promuovono e sostengono in modo convinto, politiche di promozione ed incentivazione all’uso della bicicletta. Tra i comuni maggiormente ciclabili d’Italia, vi sono, guarda caso quelli del Veneto e Lombardia. Siamo certi che la sua affermazione sia scaturita in un contesto di “emotività”, si efficace nel raccogliere una visibilità momentanea ma dall’altro lato dimostra, poca attenzione alle nuove esigenze e richieste da parte dei cittadini per una maggiore vivibilità degli spazi urbani e per una migliore qualità della vita. La invitiamo pertanto a rivedere quanto affermato, convinti che l’obbiettivo di rendere più vivibili le nostre città sia nell’interesse comune di tutti i cittadini e dei relativi rappresentanti politici. L’invito si estende anche a concepire per le nostre città, una mobilità efficiente e sostenibile come ad esempio nel Nord Europa e non avere a riferimento il traffico caotico delle città del Nord Africa.

Ringrazio per l’attenzione e La saluto cordialmente.

Fiab Prato

http://www.fiabprato.it/

Domenica 21 ottobre è in programma una biciclettata a Seano (Prato) contro le discriminazioni “a mezzo ciclabile”.
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