La bici prima di tutto: la lettera degli eurodeputati bike friendly al presidente Sassoli

di Raffaele Di Marcello

L’onda lunga della mobilità ciclistica ha raggiunto anche i corridoi delle istituzioni dell’UE. Un folto gruppo di deputati al Parlamento europeo, guidato da Olivér Kozàk, presidente del gruppo ciclistico dell’UE, ha invitato il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, e il segretario generale Klaus Welle, a dare priorità alla mobilità pedonale e ciclistica nei programmi di mobilità degli uffici dell’Unione Europea. Gli spostamenti casa/lavoro a piedi o in bicicletta non sono solo uno strumento importante per aiutare l’UE a raggiungere i suoi obiettivi climatici, ma ora sono anche il modo ottimale per spostarsi durante la crisi da COVID19.

Migliaia di persone che lavorano per le istituzioni dell’UE si spostano quotidianamente per le strade di Bruxelles per raggiungere il loro posto di lavoro. Nelle ore di punta, l’area dove sono ubicati gli uffici dell’Unione Europea è un insieme di ingorghi di automobili, carrozze della metropolitana affollate e autobus bloccati. La nuova realtà della convivenza con il covid19 trasforma questo sistema di mobilità in un serio pericolo per la salute pubblica. I deputati sollecitano pertanto il Parlamento europeo a ridisegnare l’attuale sistema di trasporto e ancora una volta la bicicletta emerge come la soluzione migliore. «Sono i frutti del lavoro di advocacy dell’European Cyclists Federation e delle sue associazioni nazionali che hanno voluto e creato il gruppo di europarlamentari per la bicicletta – ha dichiarato il Presidente FIAB e vicepresidente ECF, Alessandro Tursi – Parliamo di un gruppo traversale, con una fortissima presenza italiana. Pochi giorni fa – ha aggiunto – abbiamo annunciato che anche Roma è entrata nella rete ComuniCiclabili: se cambia la Capitale, cambia la mentalità nei ministeri e da lì cambia l’Italia». 

51 deputati hanno firmato una lettera, indirizzata al presidente del Parlamento David Sassoli e al segretario generale Klaus Well,e sottolineando che la mobilità pedonale e ciclistica deve essere prioritari come modalità di trasporto più sicura per spostarsi tra gli edifici sedi degli uffici dell’UE. “In questa crisi, le istituzioni europee dovrebbero dare l’esempio nel campo della mobilità attiva sostenibile e sicura”, afferma la lettera. In linea con il Green Deal europeo e le recenti dichiarazioni della Commissione sulla necessità di promuovere la mobilità attiva all’interno dell’UE, ECF ritiene che questa sia davvero una grande opportunità, per il Parlamento europeo, di dare l’esempio.

Promuovere la bicicletta nel cuore dell’area decisionale dell’Unione europea sembra essere un ottimo modo per dimostrare, in prima persona, da parte delle autorità dell’UE, quanti benefici ha la mobilità ciclistica in termini di prevenzione delle malattie, riduzione dell’inquinamento atmosferico, benessere individuale, ecc. In effetti, tutti gli argomenti della lettera, trasmessi al Presidente e al Segretario generale dall’eurodeputato Ciarán Cuffe, sono raccolti nel “Rapporto sui benefici economici” dell’European Cyclists’ Federation.

Un esempio, quello dei deputati dell’Unione Europea, che potrebbe, e dovrebbe, essere replicato nelle nostre istituzioni nazionali. Roma, da poco entrata nella rete ComuniCiclabili FIAB, è sede del Governo, del Parlamento e degli uffici dei Ministeri, e una seria politica di mobility manager permetterebbe a parlamentari e personale degli uffici di recarsi a lavoro utilizzando esclusivamente i mezzi pubblici, a piedi e in bicicletta. In scala ridotta Regioni, Province e Comuni potrebbero agire di conseguenza, incentivando gli spostamenti casa/lavoro a piedi o in bicicletta.

D’altra parte, se lo chiede l’Europa…