Articolo dal sito Settimo Biciclettari
Due dei maggiori problemi del nostro mondo supertecnologico, ma anche di tutto il pianeta, sono l’inquinamento e la crescente richiesta di fonti energetiche. Una propaganda per una maggior diffusione della bicicletta come normale mezzo di trasporto e non solo come svago potrebbe dare un grande contributo alla soluzione di un problema che mette in pericolo la nostra salute e addirittura la vita sulla Terra.
Le nostre città diventano sempre più estese, sottraendo spazio alla campagna e all’habitat naturale di tanti animali. […]
Da ciclista “verde” ho sempre sentito come molto importante il problema dell’ambiente, che è strettamente legato alla legalità, e giorno e notte, soprattutto di notte, mi capita di rimuginare tutti i discorsi e i problemi sollevati dagli intervistatori.
Come dovrebbe essere una città moderna rispettosa dell’ecosistema e dei suoi cittadini? Cosa dovrebbe fare un sindaco lungimirante? Io credo che si dovrebbe favorire la costruzione di metropolitane leggere, di superficie, per colmare le lunghe distanze fra i paesi limitrofi, o le periferie, e il centro cittadino. Bisogna allestire poi spazi per le biciclette dei passeggeri che sono affezionati al loro mezzo e non amano usarne uno pubblico, in modo che possano utilizzarle in città.
Prevedere comunque anche biciclette comunali ai capolinea dei mezzi pubblici (intermodalità n.d.r.), su cui chi vuole possa trasbordare per gli spostamenti cittadini. […]
Naturalmente chiudere completamente ampie aree centrali ad auto e motorini, costruendo ampi parcheggi – possibilmente gratuiti, o con abbonamenti economici per i pendolari -, al confine con la zona demotorizzata. Scuole, fabbriche e uffici di nuova edificazione dovrebbero sempre prevedere spazi per parcheggiare le biciclette. […]
Ma non basta: le piste ciclabili dovrebbero costituire una rete capillare come lo sono oggi le autostrade. […]
A tutto questo un sindaco rispettoso dell’ambiente dovrebbe aggiungere una maggiore attenzione alla conservazione del verde esistente e un forte incremento di nuovi alberi, invece di abbatterne alcuni secolari, come spesso succede, per far posto alle macchine.
Questo scriveva nel 2011 l’astrofisica e biciclettara Margherita Hack (Firenze, 12 giugno 1922 – Trieste, 29 giugno 2013).
Grazie, cara Margherita, per aver avvicinato la scienza alle stelle e l’uomo alla terra.
Dario Piermarini