Modificati i dissuasori per moto al S.Orsola-Malpighi!

Da Maggio 2011 si torna a passare in bicicletta
Inaccettabile la precedente installazione che interrompeva la pista n.2


Ora (Maggio 2011) si passa!

Grazie all’interessamento ed alle azioni del Comune e della Provincia di Bologna ed alla nostra insistenza, la catena è stata tolta ed ora il passaggio è libero per i ciclisti!

Grazie a tutti coloro che hanno sostenuto questa battaglia per mantenere la continuità sulla principale pista ciclabile bolognese.


Comunicazioni precedenti:

All’ingresso di Via Albertoni, l’Azienda ospedaliero-universitaria policlinico S.Orsola-Malpighi ha installato due “dissuasori” che impediscono il transito dei ciclisti lungo la principale arteria ciclabile bolognese e rendono difficoltoso, se non impraticabile, il passaggio di molte carrozzine. Non esattamente un buon esempio di mobilità sostenibile…


Queste le comunicazioni intercorse in proposito…

Nostra
lettera del 5 Febbraio 2011 al Mobility Manager dell’Az.Osp. S.Orsola-Malpighi

Risposta
del Mobility Manager del 7 Febbraio 2011

Nostra lettera del 11 Febbraio 2011 al Mobility Manager dell’Az.Osp. S.Orsola-Malpighi

Siamo informati che, tramite un risponditore automatico, è stata recapitata una risposta da parte del Cav. Cavana a chi ha inviato una mail di protesta. A breve pubblicheremo il testo, la risposta immediata del Dott. Mazzetti (Comune di Bologna) e la nostra ulteriore risposta in merito…


Da: “presidente@montesolebikegroup.it”
presidente@montesolebikegroup.it
A: alberto.cavana@aosp.bo.it
Data: Fri, 11 Feb 2011
Oggetto: Re: R: Installazione trappole moto (e bici) ingresso Via Albertoni

Egr. Cav. Cavana,

ritengo necessario ritornare sull’argomento ed informarLa che non ritengo accettabile la Sua risposta.

Anzitutto in quanto i “dissuasori” del tipo installato dalla Sua azienda all’ingresso di Via Albertoni (e solo a quelli mi riferisco) sono stati eliminati dalle piste ciclabili del Comune di Bologna, sostituiti con i cosiddetti “Varchi Pasquali” che offrono migliore selettività contro il passaggio delle moto senza limitare il passaggio dei ciclisti (in bici, ovviamente, altrimenti sarebbero pedoni) e delle carrozzelle (in cc vi è il Direttore dell’Ufficio Mobilità del Comune di Bologna).

Va inoltre sottolineato che il “dissuasore” non si trova in una posizione qualunque; pur essendo all’interno di un’area privata (con diritto di passaggio pubblico, mi pare) questo viene ad
interrompere la principale pista ciclabile del Comune di Bologna (n.2 in direzione San Lazzaro), una pista che – raccordata alla n.1 – permette il transito in bicicletta da Sasso Marconi sin quasi
ad Ozzano Emilia. Interrompere questa pista, costringendo i ciclisti a scendere (e magari non passare, se hanno borse – come normalmente hanno le persone che lavorano – ), al fine di evitare il
transito delle moto, è evidentemente una operazione che danneggia per chi usa la bicicletta per lavoro e certamente non è a favore dell’incremento di una mobilità sostenibile.

Infine ci risulta che altre organizzazioni di utenti deboli (anche non ciclisti) si siano già lamentati per questi “dissuasori” per via della difficoltà di attraversamento, ad esempio, in
carrozzina a dimostrazione che questi “dissuasori” non sono lo strumento tecnico corretto per evitare selettivamente il passaggio di moto.

Per questi ed altri motivi, e pur avendo sperato che la cosa si potesse risolvere più semplicemente, senza clamore mediatico e senza trascinare l’Azienda che Lei rappresenta in questa diatriba, La informo che porteremo all’attenzione della Consulta della bicicletta di Bologna, della FIAB nazionale e degli organi di informazione
l’insoddisfazione nostra, dei ciclisti e degli altri utenti deboli della strada bolognesi per l’installazione di questi “dissuasori” ed eserciteremo civilmente le pressioni necessarie affinchè questi siano rimossi quanto prima.

Le chiediamo pertanto di rivedere la Sua posizione, specificatamente sul “dissuasore” di Via Albertoni, e provvedere alla sostituzione di detto “dissuasore” con altro sistematecnicamente idoneo allo scopo di impedire l’accesso ai mezzi
motorizzati senza penalizzare i ciclisti e gli altri utenti deboli della strada.

Distinti saluti
Ing. Martino Caranti Monte Sole Bike Group – FIAB Bologna

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“Alberto Cavana” alberto.cavana@aosp.bo.it
A: presidente@montesolebikegroup.it
Mon, 7 Feb 2011
Oggetto: R: Installazione trappole moto (e bici) ingresso Via Albertoni

Facendo seguito alla Sua segnalazione, premesso che l’area interna del Policlinico non è area pubblica o Comunale.
Le “trappole per moto” da Lei citate sono formate da due impianti chiamati “dissuasori” che hanno il compito di impedire l’ingresso ai ciclomotori per consentire il passaggio ai pedoni, ai disabili in carrozzina e ai ciclisti a
piedi
. Pertanto da oltre cinque anni presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria S.Orsola-Malpighi sono stati installati:

1) n°.2 dissuasori sull’entrata di Via Massarenti verso la Direzione Medica Ospedaliera e l’ex PS generale;
2) n°.2 dissuasori sull’entrata di Via Palagi verso gli ingressi principali del Pad. n.1;
3) n°.1 dissuasore sull’entrata di Via Albertoni verso l’ingresso del DH Pad 2.

Si precisa che durante questo periodo non si sono avuti reclami e/o incidenti nel merito; sappia che il modello dei “dissuasori” utilizzato è lo stesso modello impiegato dal Comune di Bologna
nelle aree pubbliche (giardini, piste ciclabili ecc).

Per maggiore chiarezza vorrei precisare che da quando la Via Albertoni è stata dotata di una corsia preferenziale per i mezzi di soccorso
“quattro”, sono stati gli incidenti occorsi a pedoni e avvenuti per il contemporaneo passaggio di motocicli e biciclette poiché i ciclisti come i motociclisti, come Lei saprà, non scendono mai dal proprio mezzo. Per ultimo e non meno importante, il traffico in uscita ha creato pericolose situazioni di conflitto con i veicoli di soccorso che giungevano a velocità sostenuta sulla preferenziale di Via Albertoni.

Pur riconoscendo che i cittadini che utilizzano le biciclette sono sicuramente persone sensibili ai problemi ambientali, ritengo che l’attraversamento delle strisce pedonali e l’ingresso al Policlinico, per motivi di sicurezza debba essere fatto a piedi e con la bicicletta a mano, oppure entrare dal n. 10 di Via Albertoni o analogamente ai motocicli dalla Via Massarenti.

Inoltre, pongo l’accento su quanto segue:
I motocicli hanno libero accesso alla struttura aziendale, ma devono entrare dalla Via Massarenti utilizzando la strada posta al lato sinistro del Padiglione di Ostetricia e Ginecologia poiché questa strada, per motivi di sicurezza, è stata dotata di un impianto semaforico.

Distinti saluti
(Cav. Alberto Cavana)

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Da: presidente@montesolebikegroup.it

Inviato: sabato 5 febbraio 2011

A: alberto.cavana@aosp.bo.it

Oggetto: Installazione trappole moto (e bici) ingresso Via Albertoni



Al Responsabile Mobility Management del Policlinico S.Orsola-Malpighi



Egr. Cav. Cavana,

abbiamo rilevato con stupore la recente installazione, all’ingresso lato Via Albertoni, all’interno dell’area del Policlinico, di due “trappole per moto” (foto allegate).

Lo stupore deriva dal fatto che le trappole così installate impediscono anche il passaggio di ciclisti (il transito in bicicletta è impossibile, specie per chi – per lavoro o studio – viaggia con borse al seguito).

Da questo deriva il fatto che i ciclisti che percorrono la pista ciclabile n.2 del Comune di Bologna da Via Pizzardi/Via Albertoni si trovano costretti, nell’impossibilità di attraversare il viale del Policlinico come avviene ormai da molti anni e continuare verso il centro cittadino, ad immettersi alternativamente o sulla Via Emilia o sulla Via Massarenti (o cercare passaggi di fortuna nei pressi del nuovo Pronto Soccorso), esponendosi pertanto ad evidenti rischi causati da queste “trappole”.



Risulta ancora meno comprensibile tale scelta per i ciclisti che provengono dai viali, che trovano le indicazioni della pista ciclabile all’interno del Policlinico e trovano persino i quadrati bianchi 50x50cm (attraversamento ciclabile) sin davanti… alle trappole (o al cancello grande chiuso).



A nome del Gruppo che rappresento e dei ciclisti che vengono così esposti ad inutili rischi aggiuntivi Le chiedo di intraprendere le necessarie azioni all’interno della Sua organizzazione al fine rimuovere al più presto queste “trappole” e di sostituirle con sistemi più idonei ad evitare l’ingresso dei soli mezzi motorizzati all’interno del Policlinico.



Resto a disposizione per ogni ulteriore chiarimento in merito e, contando in una pronta rimozione di queste “trappole”.



La saluto cordialmente

Ing. Martino Caranti

Presidente
Monte Sole Bike Group – FIAB Bologna

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