Cosa pensano della bicicletta i candidati Sindaco di Bologna?
Abbiamo sottoposto a tutti i
13 candidati Sindaco per il Comune di Bologna la medesima domanda in forma
scritta:
“Gli utenti che in
bicicletta raggiungono i propri luoghi di lavoro o studio sono preziosi
alleati per qualsiasi amministrazione pubblica ed una risorsa per la
mobilità.
Attualmente a Bologna l’8-9% degli spostamenti giornalieri avviene in
bicicletta (Bolzano 23%, Amsterdam 35%).
Nei cinque anni del Suo prossimo mandato, di quanto intende aumentare
questa percentuale di spostamenti in bicicletta in Bologna?
Con quali azioni? E con quali strumenti di controllo a metà mandato?”
Ecco le risposte che abbiamo
sinora ottenuto, in ordine alfabetico rispetto ai candidati (spazio vuoto
corrisponde a nessuna risposta; sarà nostra cura pubblicare tutti i
contributi pervenuti nel minor tempo possibile e senza alcun commento da
parte nostra).
Alfredo Cazzola
Risposta ricevuta in radio
(Radio Città del Capo) ascoltabile all’indirizzo:
http://rcdc.it/audio/cazzola_bicicletta.mp3
Flavio Delbono
Risposta ricevuta l’11 Maggio
2009 in forma scritta:
Credo che il modo migliore per rispondere sia riportarle direttamente uno dei pezzi del
mio programma in materia.
“Crediamo fermamente nell’utilità di una mobilità alternativa. Dal 2005 il Comune di Bologna ha attivato il servizio denominato “C’entro in bici”: 160 biciclette pubbliche in rastrelliere collocate nei punti più strategici della città (parcheggi scambiatori, autostazione, centro città, zona universitaria, etc.). I limiti di tale iniziativa possono essere così sintetizzati: numero di bici insufficiente a generare una vera e propria massa critica; sistema a chiave meccanica che obbliga l’utente a riportare la bicicletta nella rastrelliera di origine.
Attraverso apposite sponsorizzazioni si deve cercare di dare vita ad un progetto più ambizioso “Bologna in Sella”: raddoppiare il numero di bici; superare il sistema a chiave.
Parallelamente occorre rivisitare la rete già molto estesa delle piste ciclabili, per renderla effettivamente fruibile e organica.
In quest’ottica si potranno ampliare le aree pedonali in zone a vocazione turistica o commerciale, favorendo interventi di aggregazione conviviale e di sviluppo commerciale”.
Resto ovviamente a disposizione per chiarimenti, curiosità e tutto quello che vi interessa.
Giovanni Favia
Risposta ricevuta il 15 Maggio
2009 in forma scritta:
Spett.le Monte Sole Bike Group,
al
link seguente c’è la parte di programma relativa alla mobilità
questo
è il punto di programma specifico:
5.8
Creare “l’autostrada delle biciclette”, una seria rete cittadina di piste
ciclabili
in
corsia protetta che vada in una direzione verso il centro e nell’altra
verso le aree verdi
al
link seguente il comunicato stampa relativo alla nostra posizione sulle
“bicicletta”
L’AMARA MOBILITA’ “DOLCE” BOLOGNESE
A
Bologna la situazione della rete di collegamenti ciclabili e la
promozione dell’uso della
bicicletta, più in generale, è per molti aspetti sconfortante.
Le
piste ciclabili sono nella maggior parte dei casi disseminate di ogni
sorta di ostacoli.
Il
temerario “ciclista” bolognese è come un piccolo soldato in assetto da
guerra che col suo
elmetto omologato mette quotidianamente a repentaglio la propria
incolumità, affrontando una
vera
e propria prova di sopravvivenza: cassonetti e macchine che intralciano
le carreggiate,
avvallamenti e tombini sconnessi, tratti che improvvisamente finiscono
nel nulla o percorsi
che
mettono i ciclo-amatori in competizione con i pedoni.
Sono proprio i ciclisti insieme ai pedoni, i
cosiddetti “utenti deboli”, a pagare il prezzo
più alto e inaccettabile in termini di
(in-)sicurezza sulle strade.
Come giustamente rilevato dalla Consulta della Bici, a Bologna pedoni e
ciclisti sono
complessivamente coinvolti nel 17,3% dei
sinistri, un dato in aumento rispetto al 2005,
così come sono aumentati morti e feriti nel 2006
rispetto all’anno precedente.
Un gran brutto segnale.
Pedoni e ciclisti morti e feriti in seguito a
sinistri stradali nella
provincia di Bologna 2004-6.
|
2004 |
2005 |
2006 |
Investimenti pedoni (% totale) |
451 (8,4) |
470 (9,1) |
477 (9,2) |
Incidenti bici (% totale) |
368 (6,9) |
379 (7,4) |
423 (8,1) |
Totale morti in sinistri |
122 |
94 |
108 |
Totale feriti in sinistri |
7.314 |
7.005 |
7.239 |
(Fonte: Provincia di Bologna)
Giovanni Favia ricorda: “Nonostante le promesse fatte da questa giunta,
per la bici in
questi 5 anni si è fatto poco e male. Certo, meglio del nulla di
Guazzaloca, ma siamo
ancora distanti anni luce da quanto realizzato in altre città emiliane
(Parma, Modena,
Ferrara, etc.), ma anche da quanto fatto negli ultimi anni anche in
grandi metropoli
europee quali Parigi e Barcellona. E intanto i ciclisti debbono
continuare a circolare
sulle
strade rischiando la pelle.” E aggiunge: “Nel nostro programma parliamo
di una
“autostrada delle biciclette”. Si tratta di una seria rete cittadina di
piste ciclabili
in
corsia protetta che vada in una direzione verso il centro e nell’altra
verso le
aree
verdi. E’ fondamentale, però, che la rete ciclabile non sia “bucata”. Non
abbiamo
bisogno di tanti segmenti di pista ciclabile che finiscono
improvvisamente in strada
o
contro le pareti degli edifici.”
Per
non parlare di un sistema di bike sharing, “C’entro in bici”, impostato
in maniera
poco
funzionale, ma che l’Assessore Maurizio Zamboni nel 2005 aveva
sbandierato come
un
innovativo servizio di noleggio di biciclette a prelievo automatizzato.
“Non troviamo
proprio niente di innovativo e automatizzato in un sistema basato su una
chiave metallica
che
ti consente di prendere in prestito bici di dubbia qualità e che non
possono essere
lasciate a disposizione di altri una volta giunti a destinazione perché
devono essere
depositate laddove sono state prelevate” interviene Giovanni Favia.
“Vogliamo un sistema
di
bike sharing come quello adottato da Parigi e Barcellona, ma anche da
Milano.
Un
sistema che consenta di prelevare la bici da un punto e lasciarla in un
altro con
semplicemente strisciando un’apposita tessera magnetica o della propria
carta di credito”.
Rimaniamo a disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento
Cordiali saluti
Federica Salsi – Staff lista Civica Beppe Grillo Bologna – per conto di
Giovanni Favia
Giorgio Guazzaloca
Michele Laganà
Risposta ricevuta l’11 Maggio
2009 in forma scritta:
sono sempre stato un ciclista ,a 13 anni correvo col pedale bolognese amo la bici ciao
Massimiliano Mazzanti
Valerio Monteventi
Stefano Morselli
Risposta ricevuta l’11 Maggio
2009 in forma scritta:
Caro Presidente.
sono da sempre un amico della bici e per questo sono particolarmente arrabbiato con
l’attuale amministrazione che si vanta di avere 165 km. di piste ciclabili, quando
ogni ciclista e’ costretto a fare slalom, gimkane assurde ,tratti di portico per
percorrere il proprio tragitto. senza poi pensare allo stato delle strade, piene di
pericoli e buche.
certo non possiamo pensare di far diventare Bo ,almeno da subito, come le capitali
del nord Europa,dove la cultura della bici e dell’ambienta e’ diversissima, ma
cercheremo di fare il possibile affinche’ anche a Bologna si possa serenamente andare
in bici .
La buona volonta’ c’è. le idee pure. io sono dei vostri
Buona giornata Stefano Morselli
Gianfranco Pasquino
Risposta ricevuta il 13 Maggio
2009 in forma scritta:
Egregio Dott. Caranti,
La ringrazio della cortese domanda in quanto ci offre la possibilità di
chiarire meglio gli obiettivi del nostro programma.
Noi riteniamo che la maggior parte dei problemi di Bologna e dei Comuni
limitrofi non possano trovare soluzione se non affrontati in una
prospettiva politica nuova che abbia come obiettivo la ricerca di nuovi
modelli per il vivere urbano.
Siamo convinti che se otteniamo un ambiente più vivibile, meno inquinato,
meno rumoroso e con servizi ed offerta di attività più diffuse, otterremo
senza dubbio molte soluzioni a problemi non solo ambientali ma anche
sociali ed economici. Noi vogliamo operare inquadrando ogni singola nostra
azione politica all’interno di una visione integrata e sostenibile di
sviluppo. È su questo obiettivo che bisogna orientare la bussola di ogni
intervento che si farà sulla città, nella consapevolezza che qualsiasi tema
costituisce un piccolo tassello di uno scenario di maggiore vivibilità da
offrire ai cittadini.
In questo contesto, affrontando il sentito tema della mobilità, noi
riteniamo che la viabilità ciclabile possa costituire una preziosa risorsa
per costruire un ambiente meno inquinato, meno rumoroso e più virtuoso da
un punto di vista energetico. Riteniamo che la bicicletta possa superare il
20% degli spostamenti, rispetto al 5% odierno, se ci muoviamo nelle
seguenti direzioni:
a. Sviluppo rete ciclabile:
– Consolidamento intermodalità (con SFM e tram);
– regolamentazione particolare del Centro Storico (biciclette contromano);
– Individuazione linee di flusso dirette centro-periferia
– Consolidamento e collegamento piste ciclabili percorribili a 20km/h;
Integrazione rete ciclabile bolognese con la provincia;
Riduzione conflitti con i pedoni.
b. Sicurezza:
– Azione di traffic calming (aree 30 km/h) utilizzando le intersezioni
e gli attraversamenti
pedonali e ciclabili rialzati su esempio di Cattolica (RN);
– Revisione segnaletica ed adozione modelli FIAB per rotonde ed
attraversamenti
c. Servizi e promozione:
– Diffusione bike sharing (con bici più versatili di quelle attuali,
pesanti e poco maneggevoli);
– Incremento rastrelliere;
– Promozione utilizzo bici attraverso campagne mirate;
– Creazione di incentivi per la rottamazione delle vecchie biciclette;
– Creazione parcheggi custoditi automatici sotterranei. Si utilizzano i
sottopassaggi abbandonati in centro oltre a parcheggi ad hoc creati in zone
strategiche quali la stazione.
Questo quanto descritto dal nostro programma e quanto ci impegneremo a fare
durante il nostro mandato, nella convinzione che il tema della viabilità
ciclabile possa essere affrontato senza enormi investimenti e senza creare
contrapposizioni tra cittadini.
Desidero spendere ancora alcune righe sul monitoraggio che lei giustamente
richiama. Questo è un argomento, a nostro avviso, non ancora risolto a
Bologna. Al di là delle effettive percentuali di utilizzo, troppo basse per
una città come Bologna, spesso abbiamo visto numeri oscillare in modo tale
da far emergere dubbi sulla validità dei metodi di misurazione. Noi
riteniamo che si possa, ad inizio mandato, coinvolgere le associazioni che
da anni sono impegnate nella promozione della bicicletta e con loro
definire un metodo certo di misurazione. Con tale metodo si fotografa lo
stato dell’arte per poi effettuare delle nuove misurazioni a valle di
ciascuna nuova azione di incentivazione.
Mi lasci infine concludere invitandola a prendere visione del nostro
programma, pubblicato sul sito
www.gianfrancopasquino.it , dove troverà anche altri interventi che
senza dubbio possono favorire la viabilità ciclabile.
Siamo certi che nessun programma per la città possa essere giocato in una
direzione virtuosa per la collettività se non si adottano percorsi
condivisi, particolarmente coinvolgendo chi conosce in maniera approfondita
le problematiche specifiche. A tal fine Le saremo grati qualora volesse
commentare le nostre proposte attraverso il nostro forum o contattandoci
direttamente per fornire critiche o suggerimenti.
Cordialmente,
Gianfranco Pasquino
Giulio Maria Tam
Giuseppina Tedde
Risposta ricevuta il 28 Maggio
2009 in forma scritta:
all’uso della bicicletta (se saremo in Consiglio come amministratrici e
utenti, se saremo fuori come utenti: ciò per dire che per noi la
bicicletta è un mezzo di trasporto primario).
chiunque di uscire in sicurezza. Per la conformazione del territorio in
prevalenza pianeggiante e per le dimensioni, Bologna si presta
particolarmente ad essere attraversata con il mezzo bicicletta, il cui
uso quotidiano porterebbe soltanto dei vantaggi: velocità dello
spostamento non impedito dal traffico, esercizio fisico gratuito,
nessun impatto ambientale. Le nuove piste ciclabili non saranno strette
porzioni di marciapiede da condividere con i pedoni ma strisce di
strada ben segnalate e separate dalla carreggiata carrabile laddove
necessario. Si promuoverà la trasformazione a senso unico di alcuni
percorsi stradali a doppio senso e insieme la liberazione di un lato di
strada dai parcheggi, destinabile a pista ciclabile.”
concorrenza con Bolzano ed Amsterdam. IL più efficace strumento di
controllo sarà il rapporto con i ciclisti.
Michele Terra
Leonardo Tucci