di Paola Piacentini
Sono oltre 40 le città che hanno aderito alle mobilitazioni nazionali organizzate da una fitta rete di associazioni, che insieme ad attivisti, cittadine e cittadini si oppongono alla revisione del Codice della strada proposta dal ministero delle Infrastrutture e dei trasporti (Mit), in discussione in questi giorni in parlamento. Una riforma ribattezzata senza mezzi termini “Codice della strage“, per la superficialità con cui affronta il tema della sicurezza, con misure che non puntano sulla prevenzione e soprattutto non intervengono su quelle che – numeri e studi alla mano – sono le principali cause delle collisioni mortali.