L´amicizia degli amici, un gelato buono, l´equilibrio librato nell´aria, alla fine il fruscio, discreto, delle ruote, il pedalare ritmico delle gambe e sei già in piazza Maggiore !
Ci troviamo lì, la prima volta, il mercoledì 15 giugno ore 20,15 per apprezzare la mobilità ciclistica, un tracciato conveniente, anche per tutti i giorni, per muoversi liberamente, in città.
Fatti portare dalla bici !! T´aspettiamo !!
Rinnovamento e semplificazione !
1 Un gelato da 3 € !
2 Il prezzo contenuto a 5 € !!
3 Viaggio fra le nuove piste !!
4 La traccia scritta del percorso !!!
5 Le Migliori Gelaterie scelte da Voi !!!
6 Una serata in allegria ed amicizia !!!!
7 Curiosità … a sorpresa !!!
mercoledì 15/06/16 : Gelateria Jelassic Park
mercoledì 22/06/16 : Sorbetteria Castiglione
mercoledì 29/06/16 : Creamery Club
mercoledì 06/07/16 : Ice Cream
mercoledì 13/07/16 : Pilucco
mercoledì 20/07/16 : Garden BO
mercoledì 27/07/16 : Cremeria Santo Stefano
mercoledì 03/08/16 : Fini
domenica 07/08/16 : I Commercianti
mercoledì 10/08/16 : Wanda
mercoledì 24/08/16 : Cremeria Navile
mercoledì 31/08/16 : Fior di Fragola
mercoledì 07/09/16 : Il gelato del Re
mercoledì 14/09/16 : Funivia
Gocce di cultura: ho letto di Aelia Lelia Crispis e notizie delle Fonti solforose di Corticella (Marco Frascaroli) Serata 3
Di Aelia …un gran bell’indovinello, senza soluzione, quello che ci vuole per prendere in giro chi prova a risolverlo !!!
Un po’ come la politica che sembra si presenti alla società civile, per risolvere le problematiche con delle azione partecipate, ma … succede ti prenda in giro, raramente rispettando un impegno preso se non quello d’ascoltare i poteri forti o chi, più forte, urla. E qualora l’avesse rispettato ? Perdendo il consenso, ovvio, quello della massa, che, non scopro niente, … lo scriveva Manzoni, si fa comandare dallo stomaco.
Notizie delle fonti, solforose, di Corticella, con tanto di tram per arrivare fin qui dal centro città.
Roba di un secolo fa. Se si vuole, le cose si fanno, questa è la realtà.
Ma sembra di riesumare queste immagini da un tempo passato, da troppo; nostalgie di realtà che hanno … passato le acque, o per meglio dire, … dove le acque sono passate, modificando, in un momento, la realtà.
Ritornando in centro, dietro al Capitol, Paola ha ritrovato la sua bici !!! Rubatale sabato, quattro giorni fa !!!
Evidente gliela abbia rubata un poveraccio, che l’ha rivenduta immediatamente; chi l’ha presa, non si è minimamente curato di modificarla, l’aveva presa per poco, solo magari per andare un po’ in giro, magari al cinema, in centro, fino a quando qualcuno non gliela avesse rubata a sua volta, … un sofisticato sistema di bike sharing !!!
Ezio e Paola non avevano con sè la chiave del lucchetto, infatti questa, sesta bici, gliela avevano sottratta al volo, causa una distrazione della Paola, con chiavi e lucchetto, e solo una copia era rimasta a casa.
Ezio si è sgroppato la corsa a casa, per poi tornare in moto, … con la chiave.
In un applauso, il lucchetto si è aperto !!!
Luk: “Come siamo messi, con il furto di biciclette, signor sindaco ?”
Sempre Luk, risponde, per il primo cittadino: “Che gli onesti rubano ai ladri !!!”
Allora siamo messi bene, è proprio il sindaco, e non più Andrea Colombo, che s’occupa di mobilità !!!
E’ proprio il sindaco che ha mandato Colombo ad altro incarico, nonostante 1.800 preferenze, lo stesso sindaco che prima, nella campagna elettorale, ha firmato contro il jobs act e adesso, (leggi BolognaFiere, Palazzo dei Congressi, Teatro Comunale e altre partecipate) … lo mette in pratica !
A zapèr la végna d’agåst as rimpess la canté\na ed måst
A curare il vigneto in agosto si aumenta la produzione dell’uva e si riempie quindi la cantina di mosto
Gocce di cultura: la croce, il biacco … e la fiaba ! (Marco Frascaroli)
Sera della metà di giugno, voglia di fare un giro al fresco, ci troviamo in piazza Maggiore, siamo in diversi a pedalare verso la periferia, quella fuori S. Vitale, tramite ciclabili e percorsi poco trafficati, ci godiamo il fresco.
Le pedalate si mescolano ai saluti e alle chiacchiere, nel frattempo siamo arrivati in località …
La croce del biacco …
Il biacco, noto anche come Coluber Viridiflavus, è un grosso serpente, non velenoso, tipico delle campagne e delle praterie mediterranee. Il termine, biacco, deriva da una parola longobarda, “biach” che significava pallido, e veniva utilizzata per indicare dei piccoli serpenti, privi di macchie, un tempo molto comuni nelle case di campagna. Il biacco è conosciuto anche con il nome di colubro verde-giallo, per la caratteristica colorazione della livrea che in alcuni punti assume le colorazioni del giallo e del verde, nero nella parte superiore, la testa e il dorso sono caratterizzati da una sorta di reticolo giallo, mentre il basso ventre è attraversato da circa venti linee longitudinali, verdi. La parte superiore del ventre, infine, è color crema. Gli esemplari giovani sono anziché neri, grigi e azzurrini e non superano i 30 cm. Il biacco adulto è lungo in media tra i 120 e i 130 centimetri, ma, sono stati documentati anche casi di esemplari che sfioravano i due metri ! La testa è ovale, gli occhi sono grandi e sporgenti, con la pupilla tonda e gialla, la coda è sottile e il corpo è snello e scattante. La dentatura è aglifa poiché è priva di zanne velenifere. Il maschio e la femmina sono praticamente identici. Si tratta di un serpente molto veloce, che può arrivare a percorrere anche 11 km all’ora. La fuga rappresenta la sua principale arma di difesa ! Solo se viene bloccato, tende a mordere a ripetizione il suo aggressore. E’ un buon notatore e un abile scalatore. A differenza delle bisce d’acqua, i biacchi, possiedono squame lisce. Tra i tanti nomi con cui viene chiamato, c’è anche quello di ‘milordo’, per sottolineare l’eleganza del suo aspetto slanciato e del suo portamento. Attualmente, sono state individuate due sottospecie di biacco: il Coluber viridiflavus carbonarius e il Coluber viridiflavus viridiflavus.
l biacco è attivo durante il giorno, mentre riposa la notte, uccide le sue prede per costrizione, sfruttando oltre alla forza, velocità e agilità. La preda, viene ingoiata ancora viva, partendo dalla testa. Ha una dieta molto varia, cioè lucertole, topi e ratti, rane, nidiacei e serpenti, tra cui anche le vipere e le bisce d’acqua, i giovani, vanno a caccia di cavallette e lucertole. Per l’uomo il suo morso è praticamente innocuo, poiché privo di veleno e può causare solo qualche piccola escoriazione, causata dai denti molto aguzzi. Quando lo si vuole staccare dal morso, occorre tirarlo verso l’alto e non strappare, perché i denti uncinati potrebbero causare gravi lacerazioni alla ferita. Quando sta per attaccare, tende a sollevare la parte superiore del corpo, come fanno solitamente i cobra, per intimorire la vittima. In realtà, nonostante il suo atteggiamento aggressivo, è un serpente innocuo e non ha nulla in comune con il suo velenosissimo parente. In generale, comunque, il biacco preferisce difendersi con la fuga e attacca solo se costretto. Essendo un animale a sangue freddo, in inverno va in letargo. Il letargo va da Novembre fino alla fine di Marzo. Nelle regioni più meridionali, può capitare di vederlo attivo già a fine febbraio. Durante tutto il periodo della latenza, si rifugia in particolari tane, scavate nel terreno o in piccole caverne. E’ un serpente molto importante per l’equilibrio biologico di un territorio, poiché aiuta a tenere sotto controllo il proliferare di topi e ratti di cui si ciba.
E la croce ? Croce, per via dell’incrocio che avveniva qui in zona, fin dall’antichità, fra due flussi di traffico, uno dalle Romagne a Bologna e l’altro dalle montagne alla bassa pianura.
E per la pianura continua la nostra pedalata, verso S. Lazzaro, dove ci mangeremo un buon gelato !
Ma prima transiteremo in una zona caratterizzata da una strada, un percorso verso un mondo nostro, un mondo di fiaba …
Un labirinto per fuggire dal traffico, la leggenda degli Stradelli Guelfi
Sono la strada di Pollicino e di Hansel e Gretel. Percorso mitico sognato da tutti i disperati, può portare a due fini opposte eppur sorelle, o ci si perde per sempre o si arriva a casa con la spavalda ricchezza di chi sa di averla fatta in barba a tutti quanti. Gli Stradelli Guelfi sono ancora una delle poche possibilità di vivere il viaggio come fiaba. Sentendosi Eroi Solitari, rischiando di finire ingoiati dall’Orco e dalla Strega. Gli Stradelli sono la via fiabesca del mare, Guelfi perché univano la Bologna papalina alla Romagna clericale.
Sono l’itinerario parallelo alla via Emilia, da cui puoi raggiungere la riviera romagnola, senza rimanere imbottigliato nel traffico. E’ la via per distinguersi, schivare e schifare la massa. A patto però che tu sappia essere un Dedalo a quattro ruote e riesca a districarti nel labirinto in cui ti vai a cacciare. Se no si finisce come Icaro, si vola verso il sole e … pluff, finisci male.
Parliamo della realtà possibile, s’imboccano gli Stradelli alla Croce del Biacco, di fronte all’imbocco dell’A14 a S. Lazzaro, e ci s’infila fra autostrada e via Emilia.
Una favola nei giorni di supertraffico ? Già, ma non è detto che la fiaba sia a lieto fine. Gli Stradelli hanno una storia premoderna e vivono impavidi nel postmoderno, come tutti i grandi luoghi delle fiabe; per entrarci, (e soprattutto uscirne !), devi avere sangue freddo e capacità di risolvere infiniti indovinelli. Ad ogni incrocio c’è un dilemma; quale strada prendere ? Nessuno si sogni che ci sia qualsivolgia indicazione per il mare, anche solo tenue. E allora si girovaga, con autovelox su autovelox che ti sorvegliano, max i 90, i 70, i 50. Si perdono famiglie e playboy.
Ma non è un dilemma, la strada dell’est è piena di trattorie sorte come fortini, per viandanti, solidarietà e … business ! Il panorama fra i campi è variegato. L’importante è non perdere comunque la calma e la faccia con chi, al tuo fianco, ti chiede: “Ci siamo persi ?”
Maghi astuti sfornano e sfornano piantine. Ci sono selvaggi dibattiti se è meglio condividere la conoscenza o tenerla per pochi.
“Il traffico ci finisce addosso anche qua. Tra poco la via di fuga non sarà più una scelta intelligente !” Vero ? O non vero ? Negli Stradelli ci si continua a perdere, quindi non sono per tutti. E poi, ad essere fiscali, a raggiungere la destinazione, non ci s’impiega mai meno di due ore. Però è tutta un’altra cosa !!
(Tratto da un articolo di Marco Marozzi – La Repubblica 24 07 ’11)
Il proverbio di oggi è: Al parèva un cretén e invêzi a si é carghè tótt int al pipén»
Sembrava un cretino e invece se li è caricati tutti nel pipetto, dove pipetto significa solo pipa da passeggio.