La prima volta che da Bologna salimmo a Monte Sole, la Chiesa di Casaglia era ancora coperta di macerie. Non esisteva Parco, non c’erano Ristoranti, n? scuole di pace. Lassu’ solo una piccola comunit? religiosa, in un ambiente che appariva isolato, ostico, per nulla invitante. Ma aveva il fascino degli ambienti antichi, la storia (la nostra storia) ancora tutta da scrivere…

In cima una stella rossa su un cippo, piccolo premio per chi aveva dovuto faticare non poco per arrivare a Creda (o a San Silvestro), poi a San Martino, quindi a Casaglia e poi ancora, con notevole impegno, alla cima.

Oggi un simulacro della stella di allora ? fissata su uno stelo di fortuna, c’? un Parco di tutela, la Scuola di Pace. Nonostante questo lo spirito di Monte Sole ? ancora quello di allora, l’impegno richiesto a chi desidera arrivare in cima anche; la storia ? stata in parte scritta, ma molto ancora ci deve essere raccontato dei tanti giovani del 1944 e delle loro scelte difficili.

E noi, oggi come ieri, arriviamo a Monte Sole con grande rispetto, partendo dal centro di Bologna (da dove molti giovani sono scappati nel 1943), giungendo alla cima e ritornando, concludendo il percorso, a Porta Lame, dove nel Novembre 1944 alcuni di quei giovani continuavano a scrivere la nostra storia.