Articoli precedenti:
Una giornata storica per il mondo della bicicletta in Italia (prima approvazione alla Camera)
Tutto quello che avreste voluto sapere sulla legge per la mobilità ciclistica (e non avete mai osato chiedere) (i contenuti della legge)
COSA CAMBIA (Michele Mutterle, Segretario FIAB)
In sintesi diciamo che d’ora in poi, a tutti i livelli da quello nazionale, a quello regionale fino a quello comunale, ogni amministrazione dovrà pianificare anche la mobilità ciclistica che raggiunge il livello di qualsiasi altra rete trasportistica che deve essere pensata, pianificata e realizzata, con l’obiettivo di migliorare la qualità urbana, l’ambiente e le città, oltre che di promozione turistica.
In più ci sono disposizioni per i comuni che devono mettere in atto strumenti urbanistici per realizzare le velostazioni, gli stalli per bici e approvare regolamenti edilizi che consentano il parcheggio delle bici negli spazi condominiali.
Ci sono altri aspetti secondari anche se importanti (come ad es. la possibilità di installare portabiciclette a sbalzo sugli autobus) ma l’aspetto fondamentale è il principio generale del codice della strada che non deve più garantire solo la “fluidità del traffico”, ma da oggi in poi dovrà anche garantire la mobilità sostenibile e la circolazione dei velocipedi…. Scusa se è poco! Siamo particolarmente orgogliosi perchè il testo di questa legge l’ha scritta FIAB oramai diversi anni fa e averla portata a casa ALL’UNANIMITA’ di tutte le forze politiche è un successo che ci fa davvero passare il Natale con la consapevolezza di avere contribuito a migliorare questo paese. C’è ancora molto da fare, ma le fondamenta di una Italia più ciclabile sono state gettate.
Lettera di Giulietta Pagliaccio (Presidente FIAB)
Oggi è stata approvata la 1° Legge Nazionale sulla mobilità ciclistica: è un momento storico per Fiab e l’Italia, per tanti motivi.
Nel novembre 2007 a Milano si svolgeva la 1° Conferenza Nazionale della Bicicletta, organizzata dal Ministero dell’ambiente e dalla Provincia di Milano
Fautore e vero “play maker” di questa Conferenza fu l’allora presidente FIAB, l’indimenticato Gigi Riccardi.
Fu una Conferenza intensa cui parteciparono tanti soggetti diversi del mondo della bicicletta, FCI, ANCMA, AICC (associazione italiana città ciclabili) Euromobility; in 3 giorni di lavoro vennero trattati temi i più vari nel corso di numerosi workshop i cui documenti potete trovare nel libro “Due ruote per il futuro” edito da Ediciclo.
Dei tanti relatori (un’ottantina) una ventina erano di FIAB: soci che hanno fatto la storia della Federazione e cito solo, oltre a Gigi, Antonio Dalla Venezia che sostituì Riccardi nella presidenza della Federazione.
Questa lunga premessa per dire che fu in quella sede che si posero le basi perché si sviluppasse una politica nazionale della ciclabilità che oggi vede la luce con la 1^ Legge Nazionale sulla mobilità ciclistica che all’art. 1 recita: “La presente legge persegue l’obbiettivo di promuovere l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto sia per le esigenze quotidiane sia per le attività turistiche e ricreative….”.
Una legge che sancisce, finalmente, che la bicicletta non è un “gioco per il tempo libero” come la si è sempre considerata, ma un vero mezzo di trasporto al pari degli altri, inserito nelle attività di sviluppo del Ministero dei Trasporti e per il quale sono necessari interventi diversi per una crescita adeguata, come si fa per gli altri mezzi di trasporto.
Il risultato di oggi è quindi frutto di un lavoro di tanti, che ha radici lontano nel tempo, oltre 30 anni per FIAB; un lavoro di tanti soci e socie che in questi anni non hanno mai smesso di crederci, di proporre, di confrontarsi con politica e gli amministratori pubblici in modo trasversale. E il risultato più bello è proprio questa Legge che ha raggiunto l’unanimità dei consensi e che dimostra che finalmente sono stati abbattuti steccati ideologici su un argomento, quello della mobilità ciclistica, che deve essere patrimonio di tutti.
Mi fermo qui ma voglio dedicare dei ringraziamenti speciali:
– a Gigi Riccardi, un amico prima di tutto, ma un grande sognatore “concreto”
– a Manfred Neun, presidente uscente di ECF: Fiab deve molto anche alla Federazione Europea di cui fa parte, perché ha dato alla Fiab la possibilità di crescere e di avere un respiro europeo
– ad Antonio Dalla Venezia, presidente FIAB che ha preso in mano la Federazione dopo Gigi e che ha tracciato la strada perché diventasse un vero punto di riferimento della ciclabilità in Italia
– a Lello Sforza e Claudio Pedroni, cui si deve il testo della Legge
– a Pietro Mezzi, assessore illuminato della Provincia di Milano, grazie al quale si è potuta organizzare la 1^ Conferenza
– alle associazioni FCI, ANCMA, AICC ed Euromobility, che hanno dato un contributo fondamentale per la riuscita della 1^ Conferenza Nazionale
Un grazie di cuore particolare a tutte le associazioni e ai nostri soci e socie FIAB in tutta Italia, che spesso non hanno consapevolezza del loro straordinario apporto per il cambiamento che è in corso. Vorrei abbracciarvi tutti e tutte per quello che fate!
Da ultimo, ma non meno importante, la mia personale e incondizionata stima per l’on. Paolo Gandolfi che non ha mollato mai, neanche nei momenti più difficile del percorso di questa Legge.
Ma un grazie sentito lo devo/dobbiamo al pres. ANCI Decaro, primo firmatario della Legge, ai Sen. Vaccari e Cotti e l’on. De Lorenzis, con un ricordo per il sen. Matteoli, presidente della Commissione Lavori Pubblici del Senato che oggi ha approvato definitivamente la Legge.
E un grazie a tutti i cittadini e cittadine che tenacemente ogni giorno prendono la loro bicicletta e mettono in pratica una “rivoluzione gentile” che sta cambiando le nostre città che, grazie a questa Legge, riusciranno a dare risposte alle nuove esigenze di mobilità sostenibile.”
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