Siamo quindi di fronte a un grande risultato per lo sviluppo della mobilità sostenibile nel nostro paese e credo che sia giusto fare i nomi e i cognomi di chi ha permesso di fare questo grande passo avanti nella gestione delle politiche della mobilità nazionali. Inconfutabile è il merito dell’On. Paolo Gandolfi (PD), che ha saputo portare avanti la legge nelle sedi istituzionali creando un accordo trasversale a tutte le forze politiche attorno alla legge ottenendo un’approvazione all’unanimità.
Credo però che il grande merito di questo risultato sia da imputare soprattutto a FIAB, Federazione Italiana Amici della Bicicletta, che concepì il contenuto della Legge Quadro sulla Ciclabilità ormai 10 anni fa e che, instancabilmente, ne ha proposti i contenuti a più riprese in ogni legislatura e in ogni sede utile fino a ottenere questa grande vittoria.
Per i lettori meno attenti voglio specificare un aspetto di non poco conto: FIAB è una federazione di associazioni che conta 18 mila iscritti e che basa la propria attività quasi esclusivamente sul lavoro di volontari che sacrificano il proprio tempo libero per confrontarsi con le istituzioni e portare avanti le istanze che possono garantire a tutti noi di utilizzare in pace e sicurezza la bicicletta sulle strade.
Questi volontari sono coloro che frequentano le conferenze internazionali e che fanno viaggi studio all’estero per imparare dai più bravi, per poi riportare in patria i contenuti dei provvedimenti di maggiore valore.
Senza il loro contributo, oggi non avremmo nessuna Legge Quadro sulla Mobilità Ciclistica, andare in bicicletta al lavoro sarebbe un’attività ancora esclusa dalla copertura INAIL e non esisterebbe nessun progetto di rete cicloturistica nazionale Bicitalia da realizzare.
Sono convinto che tutti noi ciclisti italiani abbiamo un enorme debito nei confronti di FIAB che tutti i giorni si adopera affinché le nostre strade siano un po’ più sicure, affinché l’assessorato alla mobilità del nostro comune pensi non solo alle automobili, ma anche alle biciclette e a chi la usa come mezzo di trasporto o di ricreazione.
E sono convinto anche che se in futuro la nostra Italia somiglierà di più alla Danimarca invece che all’Egitto sul tema della mobilità, molto dipenderà dal contributo che associazioni come FIAB sapranno dare al paese, raccontando alla politica e ai cittadini che un modo diverso di vivere è possibile, necessario e che esistono degli strumenti precisi che consentono di raggiungere quegli obiettivi.
Avere una FIAB forte o una FIAB debole farà la differenza tra vivere in un paese che si muove in modo più simile alla Danimarca o all’Egitto e a tutti noi è data la possibilità di scegliere se vogliamo una FIAB forte o una FIAB debole.
Si tratta di scegliere se essere un +1 nella conta dei soci, o essere un -1.
Si tratta di scegliere se dare un contributo a chi ogni giorno lavora affinché provvedimenti come la Legge Quadro sulla Mobilità Ciclistica possano essere approvati, oppure continuare a borbottare lamentandosi che in Italia non funziona mai niente perché ognuno guarda solo al proprio tornaconto personale.
Questa scelta vale 30 € all’anno ( 20 euro se ti iscrivi al Monte Sole Bike Group – Fiab Bologna NdR ) e comprende anche l’assicurazione RC in caso di incidente stradale.
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Per iscriverti, clicca sull’immagine sottostante. E auguri di buon Natale a tutti gli Uomini di buona volontà.