Nella Legge di stabilità appena approvata, il Governo attuale, che si definisce “del cambiamento”, ha inserito una modifica pericolosa al Codice della Strada: si tratta di una norma, il comma 103, che obbliga i Comuni a consentire “in ogni caso” a tutte le auto elettriche e ibride la circolazione nelle aree pedonali e nelle ZTL.
A nostro parere, questo intervento è una mostruosità che riporta indietro il Paese di almeno 50 anni, cancellando con due righe improvvisate i risultati raggiunti in decenni su mobilità sostenibile e tutela di piazze e strade delle città italiane, a danno di abitanti, commercianti, turisti e monumenti, alla faccia anche della sicurezza delle persone.
Immaginate piazza del Popolo a Roma o piazza del Plebiscito a Napoli, o piazza del Duomo a Milano, o via Maqueda a Palermo, percorse incessantemente da autovetture. Pensate ai centri storici medioevali di Bologna o Firenze, protetti da ZTL già a maglie troppo larghe, invasi dal traffico e parcheggio selvaggio di altre migliaia di macchine in più.
E’ questo il cambiamento? E’ davvero il ritorno al passato della motorizzazione che occupa ogni spazio urbano l’unica direzione che si intende prendere per mostrare la “novità”? Dov’è finito l’impegno alla “dieta del traffico”, ossia a togliere auto dalle città per renderle di nuovo vivibili e sicure, sottoscritto da tanti candidati, compreso il vicepremier Di Maio, in campagna elettorale?
Prendiamo atto – a seguito della nostra denuncia e del tamtam attraverso i social media- dell’importante impegno assunto dal Sottosegretario ai Trasporti Dall’Orco e delle reazioni negative degli Assessori dei Comuni di Milano, Bologna, Torino, Roma e di molte altre città. Chiediamo ora al governo di trasformare con urgenza le parole in una decisione concreta e netta: nel primo decreto utile, questa norma assurda non va modificata, ma semplicemente e integralmente cancellata per spazzare via ogni equivoco interpretativo ed evitare di riempire le città con migliaia di macchine in più.
Infatti i nostri centri storici, protetti per lo più da ZTL e solo in alcune strade e piazze da isole pedonali, vanno liberati da un eccessivo carico di auto di qualsiasi genere: non è più solo un problema di inquinamento, ma di occupazione dello spazio pubblico, di congestione, di sicurezza.
FIAB – Federazione Italiana Amici della Bicicletta
Legambiente/Legambici
Alleanza Mobilità Dolce
Kyoto Club
Associazione Salvaiciclisti Bologna
Associazione Salvaiciclisti Roma
Associazione Bike Pride Fiab Torino
Bikeitalia.it
Genitori Antismog
Greenpeace
Napoli Bike Festival
Cittadini per l’aria
Milano Bicycle Coalition
Associazione Motoperpetuo Rma
Associazione Ciclonauti
Comitato Torino Respira
Fondazione Michele Scarponi
Comitato per la Bellezza
Italia Nostra
Massa Marmocchi Milano
Famiglie senz’auto
SpiciulArt bike
Brompton Junction Milano
Turbolento Thinkbike SSD
Associazione Culturale Ciclonauti
Salvaciclisti Roma
Ciclonauti
Associazione Mongolfiera Milano
Trieste in bici
Iamo Bici Milano
Associazione Ciclo stile
Coordinamento Ciclabili Abruzzo Teramo
A.P.S Bike4city
A.P.S Motoperpetuo
Comitato Torino Respira
Associazione culturale ambientalista
Organizzazione alfa
Ciclica
Ciclofficina Popolare ciclocasale Isa Centocelle
Upcycle bike cafè Milano
Nell’ultima campagna elettorale diversi politici, poi eletti in Parlamento, avevano sottoscritto la nostra Dieta del Traffico, il programma Fiab per città e mobilità diverse, più vicine alle persone e meno alle automobili. A loro per primi ci appelliamo perché si corregga al più presto la norma.
Leggi anche l’articolo Auto elettriche e ibride ammesse in aree pedonali e ztl. Ma dove è finita la Dieta del Traffico? e la posizione di Fiab riguardo i veicoli elettrici.
Anche i sindacati degli autisti dei bus di Bologna hanno espresso la loro contrarietà a questa nuova norma: qui il documento
Sembra che il provvedimento riguardi le ZONE a traffico limitato, non le AREE pedonali.
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«Veicoli ibridi ed elettrici nelle aree pedonali?
Facciamo un poco di chiarezza.
Nella legge finanziaria, all’articolo 103, testualmente si legge: “All’articolo 7 del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, dopo il comma 9 è inserito il seguente:
« 9-bis. Nel delimitare le ZONE di cui al comma 9 i comuni consentono, in ogni caso, l’accesso libero a tali ZONE ai veicoli a propulsione elettrica o ibrida ».
Ciò ha causato il panico in tutta Italia, secondo noi in modo ingiustificato, per la paura di vedere sfrecciare auto in aree pedonali.
il testo parla dell’articolo 7 comma 9 del codice della strada. Cosa dice questo articolo?
“I comuni, con deliberazione della giunta, provvedono a delimitare le AREE pedonali e le ZONE a traffico limitato tenendo conto degli effetti del traffico sulla sicurezza della circolazione, sulla salute, sull’ordine pubblico, sul patrimonio ambientale e culturale e sul territorio. ”
Abbiamo evidenziato le parole del legislatore. Distingue AREE da ZONE.
Ancora più forza in questa distinzione la troviamo nell’articolo 3 del codice della strada che descriva come sono strutturate queste due fattispecie
-AREA PEDONALE: zona interdetta alla circolazione dei veicoli, salvo quelli in servizio di emergenza, i velocipedi e i veicoli al servizio di persone con limitate o impedite capacità motorie, nonché eventuali deroghe per i veicoli ad emissioni zero aventi ingombro e velocità tali da poter essere assimilati ai velocipedi. In particolari situazioni i comuni possono introdurre, attraverso apposita segnalazione, ulteriori restrizioni alla circolazione su aree pedonali;
-ZONA A TRAFFICO LIMITATO: area in cui l’accesso e la circolazione veicolare sono limitati ad ore prestabilite o a particolari categorie di utenti e di veicoli.
Quindi i comuni dovranno far circolare i veicoli elettrici ed ibridi nelle zone che hanno un “traffico limitato” e non nelle aree in cui la “circolazione è interdetta ai veicoli” siano essi stessi a motore, a braccia o a “gambe”.»
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