Con la riapertura di molte attività dalla prossima settimana, fase 2 Covid, il timore è che la riduzione degli spostamenti negli autobus porti a un ricorso in massa verso l’utilizzo dell’auto privata, con conseguente congestionamento e aumento del livello di inquinamento connesso. FIAB sostiene che la bicicletta è il mezzo più sicuro per sé e per gli altri, permette sia il distanziamento tra le persone sia l’alleggerimento del traffico. Inoltre contribuisce alla salute individuale e collettiva perché permette di fare movimento per rimanere in salute e riduce l’inquinamento atmosferico che pare correlato alla vulnerabilità al Covid-19. Oggi più che mai è responsabilità di tutti prendersi cura della salute propria e altrui per non pesare ulteriormente sul Sistema Sanitario.

Per far fronte a questo scenario la città metropolitana di Bologna ha presentato il suo piano per incentivare l’utilizzo della bicicletta come mezzo alternativo alla mobilità automobilistica. Oltre ai piani già in cantiere, sono previsti 24 km di piste che toglieranno letteralmente spazio al traffico convenzionale, necessarie per raccordare la rete ciclabile esistente.  Inoltre verranno realizzati “in emergenza” collegamenti ciclabili anche ricorrendo a segnaletica apposita, che andrà a togliere spazio al traffico convenzionale. Tutto questo all’interno dei progetti del Pums, che verranno accelerati nelle opere in cantiere e in quelle previste negli anni a venire.

Leggi la presentazione del piano sul sito della Città Metropolitana

Il Piano di Bicipolitana d’emergenza

Intervista della presidente Antonella Tampellini su Il Resto del Carlino (30/04/2020)

Articolo su La Repubblica online con la replica della Consulta della Bicicletta (29/04/2020)